Longevità : vivere meglio, non solo più a lungo

Come vivere più a lungo e meglio con una longevità attiva

LONGEVITÀ

Team Longy Life

9/17/20254 min read

longylife longevità in salute
longylife longevità in salute

La longevità non è mai stata così al centro dell'attenzione globale.

Se nel passato essere centenari era evento raro e quasi miracoloso, oggi in molte aree del mondo, Italia compresa, vivere a lungo non è solo una possibilità, ma una tendenza crescente.

Negli ultimi cinquant’anni, nel nostro Paese l’aspettativa di vita è salita da 71 a oltre 83 anni, grazie ai progressi medici, igienici, tecnologici e nutrizionali.

Tuttavia, la vera sfida del futuro è vivere non solo più a lungo, ma soprattutto meglio, in modo autonomo, attivo e soddisfacente. Fonte: ISTAT ( a pag.8 )

Lunghezza e qualità : due parametri diversi

Gli esperti distinguono tra aspettativa di vita (quanto viviamo in media) e aspettativa di vita in salute (gli anni vissuti in buona salute e senza disabilità).

“La differenza risiede nella qualità della vita durante quegli anni: i progressi medici hanno prolungato la nostra esistenza, ma la parte vissuta in salute è cresciuta meno rapidamente,” spiega la demografa Eileen Crimmins, protagonista del Milan Longevity Summit 2025.

Questo significa che oggi trascorriamo più anni in condizioni croniche o con disabilità, spesso dovute a malattie legate all’età, come diabete, malattie cardiovascolari o neurodegenerative.

I fattori chiave per la longevità in salute

  1. Alimentazione consapevole

    L'alimentazione è uno dei pilastri della longevità.

    Le ricerche moderne e l’osservazione delle “Blue Zones” (le aree del pianeta con la più alta concentrazione di centenari sani) dimostrano che una dieta equilibrata, ricca di verdure, legumi, frutta, cereali integrali, grassi buoni e proteine di qualità riduce drasticamente il rischio di molte patologie croniche.

    In Italia, la Dieta Mediterranea è da tempo associata a eccezionali risultati in termini di salute cardiovascolare e prevenzione.

    Negli ultimi anni, sta emergendo anche il ruolo dei protocolli di digiuno intermittente nella longevità: queste pratiche, se ben seguite, possono aiutare a ritardare l’invecchiamento cellulare, favorire la “pulizia” interna dell’organismo dai detriti molecolari e migliorare la sensibilità insulinica.

    Fonte: Mario Negri / digiuno intermittente, come funziona e benefici

  1. Attività fisica regolare

    L’esercizio fisico – praticato in modo costante e adatto all’età e alle condizioni individuali – è uno degli strumenti più potenti per vivere bene a lungo.

    Studi internazionali dimostrano che il movimento regolare (camminare a passo sostenuto, nuotare, andare in bicicletta, ma anche allenamenti di forza) non solo migliora la funzione muscolare e cardiovascolare, ma riduce il rischio di declino cognitivo e depressione.

    L’attività fisica deve includere esercizio aerobico, allenamento dell’equilibrio e, quando possibile, esercizi di resistenza, prestando attenzione a mantenere una buona massa magra,

    fondamentale per la qualità di vita nell’anziano.

    Fonte: Istituto Superiore di Sanità

  2. Cura delle relazioni e del benessere mentale

    La scienza conferma che coltivare relazioni significative, amicizie e momenti di socialità protegge dall’invecchiamento precoce e dalle malattie. L’isolamento sociale e la solitudine sono tra i principali fattori di rischio per mortalità e disabilità, soprattutto nella terza età, come dimostra una ricerca pubblicata nel 2024 su "The Lancet Healthy Longevity".

    Attività mentali stimolanti, hobby, impegno sociale e supporto emotivo sono strumenti potenti di prevenzione, tanto quanto l’attività fisica e la corretta alimentazione.

  3. Controllo dei fattori di rischio e prevenzione

    La longevità si costruisce con piccoli gesti quotidiani: evitare il fumo, limitare l’alcol, monitorare i parametri come pressione, glicemia e colesterolo, sottoporsi a controlli periodici e non trascurare i segnali del corpo. I progressi nella medicina preventiva sono fondamentali: oggi, tramite test genetici e biomarcatori, è possibile individuare precocemente predisposizioni e intervenire tempestivamente, personalizzando dieta, integrazione e cure.

Innovazione scientifica: farmaci, genetica e riprogrammazione cellulare

Negli ultimi anni, la ricerca sulla longevità ha compiuto passi da gigante. Oltre ai classici consigli sullo stile di vita, la comunità scientifica sta esplorando nuove soluzioni:

  • Farmaci anti-aging e senolitici: certi medicinali nati per il diabete o l’obesità (come metformina, Ozempic, Wegovy) stanno mostrando potenzialità nella prevenzione di alcune malattie legate all’età.

  • Interventi sulla senescenza cellulare: le cellule “zombie” o senescenti rilasciano sostanze infiammatorie che danneggiano i tessuti. Farmaci senolitici sono oggi oggetto di sperimentazione per alleviare oltre 40 condizioni dell’invecchiamento, incluse le neurodegenerazioni.

  • Riprogrammazione cellulare e medicina rigenerativa: la possibilità di “ringiovanire” le cellule tramite tecniche chimiche o genetiche rappresenta una nuova frontiera, promettendo di invertire l’invecchiamento e restituire funzionalità ai tessuti. Queste tecnologie sono ancora in fase sperimentale, ma potrebbero rivoluzionare la medicina dei prossimi decenni.

L'importanza dell'ambiente e dei fattori socioeconomici

Anche se lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale, non vanno sottovalutate le condizioni socioeconomiche. Accesso alle cure, istruzione, reddito, qualità dell’abitazione, ambiente (aria pulita, spazi verdi) e presenza di servizi incidono in modo diretto sia sull’aspettativa di vita che sulla vita in salute. In Italia, l’aspettativa di vita a 65 anni è attualmente di circa 20,5 anni; negli Stati Uniti di 19,5 anni, ma la differenza è più sottile a questa età che alla nascita, suggellando il valore dello stile di vita e del welfare sociale.

Le " zone blu ": vivere bene, vivere insieme

Molte lezioni arrivano dall’osservazione delle comunità più longeve al mondo: le “Blue Zones” (Okinawa in Giappone, la Sardegna in Italia, Loma Linda in California, Ikaria in Grecia, Nicoya in Costa Rica). Lì, oltre alla dieta e al movimento, sono centrali:

  • Il sentimento di appartenenza e lo scopo nella vita

  • Regolari riti sociali, spirituali e familiari

  • Pasti consumati in compagnia e all’aperto

  • Un forte rispetto intergenerazionale

Tutto questo dimostra che la longevità non è solo un fatto individuale, ma profondamente collettivo e culturale.

Giocare d’anticipo: la longevità si costruisce in tutte le fasi della vita

La vera longevità si inizia a costruire nei primi 1000 giorni di vita (dalla gestazione ai primi anni di infanzia), ma non è mai troppo tardi per cambiare abitudini; anche molti centenari delle Blue Zones diventano attivi o adottano una dieta migliore solo dopo i 60 o i 70 anni.

La prevenzione, dunque, non ha età. Investire nella propria salute ogni giorno permette di aggiungere non solo anni alla vita, ma soprattutto vita agli anni.

Approccio olistico e personalizzazione: il futuro della longevità

Gli esperti sostengono che l’approccio futuro sarà sempre più centrato sulla personalizzazione: test, alimentazione, allenamento fisico e mentale, strategie di prevenzione farmacologica e non. Tecnologie come wearable, intelligenza artificiale e piattaforme di monitoraggio stanno già permettendo programmi su misura, aiutando ciascuno a individuare i propri bisogni e a pianificare obiettivi realistici e raggiungibili.

Conclusione

Invecchiare bene è la grande sfida del nostro tempo. Non basta aggiungere anni alla vita, ma qualità alla vita. La longevità si fonda su tanti piccoli mattoni quotidiani: alimentazione consapevole, esercizio fisico, relazioni solide, nuova scienza, ambiente sano e una mente aperta alla flessibilità.

Rispettare l’individualità di ciascuno, partire dalla prevenzione e dal benessere di corpo e mente, guardando al contempo alle nuove innovazioni della medicina, significa davvero fondare una nuova cultura della longevità. Una cultura che non sia solo “vivere più a lungo”, ma vivere meglio, in autonomia, pienezza, presenza e senso, per ogni fase dell’esistenza.